Facoltà di ingegneria: tasso di occupazione da record

La scelta dell'Università ci pone sempre davanti ad un interrogativo: scegliere la facoltà più vicina alle nostre inclinazioni o un corso di laurea ad alto tasso di occupazione?
Tenendo conto dei sacrifici da affrontare per arrivare alla laurea, è importante tenere d'occhio entrambi gli aspetti. Il consiglio è quindi quello di trovare l'equilibrio giusto tra attitudini personali e riscontri post laurea in termini di offerte di lavoro.

La facoltà di ingegneria da diversi anni ha un tasso di occupazione da record. Stando infatti ai dati del rapporto Almalaurea 2021, oltre il 70% di chi si laurea in ingegneria, già ad un anno dalla laurea trova lavoro e il 40% ha un contratto stabile. A 5 anni dalla laurea, il 90% degli ingegneri lavora, indipendentemente dalla specializzazione. Non c'è dunque particolare differenza tra i diversi rami della facoltà di ingegneria in ambito lavorativo. Del resto le competenze ingegneristiche sono ormai essenziali in ogni settore economico e saranno determinanti per gli scenari economici post pandemia che dovranno necessariamente puntare all'efficienza energetica e all'alta specializzazione dei professionisti.

La laurea in ingegneria si può anche ottenere online, mediante le università telematiche riconosciute dal Miur come Unicusano, che consentono di frequentare da casa con il metodo e-learning. Valutiamo insieme le professioni più richieste e quali sono le opportunità lavorative di chi decide di iscriversi alla facoltà di ingegneria.

Ingegneria informatica: sbocchi lavorativi

I laureati in ingegneria informatica e tecnologie ICT vantano un tasso di occupazione del 97,2% a cinque anni dalla laurea con uno stipendio medio di 1.841 euro al mese. Gli sbocchi lavorativi del settore sono numerosi, anche perché l'informatica è presente in tutti i processi produttivi delle medie e grandi imprese ed è una disciplina connessa con il digitale che riguarda sia gli enti pubblici sia gli enti privati. Il laureato in ingegneria informatica può quindi lavorare come dipendente in multinazionali o enti pubblici oppure svolgere l'attività come libero professionista, attivando una serie di servizi da svolgere come consulente o collaboratore esterno.

 

Ingegneria robotica e dell'automazione per i professionisti dell'AI

L'Intelligenza Artificiale è uno dei settori sui quali si sta investendo tantissimo negli ultimi anni e che ha come obiettivo l'ottimizzazione dei processi produttivi e una maggiore automazione degli stessi. Secondo un'indagine recente entro il 2026 saranno 200.000 i posti di lavoro nella trasformazione digitale del paese, con una parte delle professioni da destinare proprio alla robotica.

Chi si laurea in ingegneria meccanica e si specializza in robotica ha quindi un'altissima probabilità di trovare lavoro nell'immediato, perché le sue competenze sono necessarie in ogni fase della realizzazione di un sistema basato sull'AI e la robotica, dalla progettazione, allo sviluppo fino al momento del test e dell'implementazione. Gli ingegneri meccanici specializzati in robotica sono inoltre tra quelli che trovano maggiore stabilità nel lavoro con il 52% tra i laureati che ad un anno dalla laurea già hanno un contratto a tempo indeterminato. A cinque anni dalla laurea lo stipendio medio è di 1.611€.
 

Ingegneria civile per costruire le strutture del futuro

Le competenza di un laureato in ingegneria civile saranno fondamentali per l'ideazione e la realizzazione di strutture che faranno parte delle città del futuro. Dai trasporti alle strutture ambientali, tutto dovrà essere ricalibrato per le nuove esigenze della popolazione e le necessità derivanti dalla tutela ambientale. Ad un anno dalla laurea, l'84% dei laureati in ingegneria civile trova occupazione e a cinque anni da titolo lo stipendio medio è di 1.530€ mensili.