ABS e cariche elettrostatiche: come risolvere il problema per migliorare l’efficienza produttiva
L’ABS è un materiale estremamente versatile ed economico che, tra l’altro, si può riciclare con grande facilità. Tra le sue caratteristiche scopriamo anche che risulta essere robusto, resistente e utilizzabile per svariati settori produttivi tra cui automotive, elettronica, giocattoli, oggetti per la casa e molto altro ancora.
La sua versatilità, tuttavia, entra in collisione con le problematiche correlate alla lavorazione industriale che, come vedremo, causa una serie di intoppi e pericoli per via del fatto che è un materiale neutro sottoposto agli accumuli di elettricità statica. Per chi non lo sapesse l’elettricità statica è quella che, nella vita di tutti i giorni, causa reazioni innocue come il sollevamento dei capelli o la scossetta che prendiamo scendendo dalla macchina.
Negli impianti di produzione industriale, tuttavia, l’ABS e gli accumuli di carica elettrostatica possono creare problemi decisamente più gravi per cui oggi vediamo come risolverli e, soprattutto, come prevenirli grazie ai suggerimenti di Barreantistatiche.it, gli esperti in soluzioni per eliminare le cariche elettrostatiche.
Cos’è l’ABS?
ABS è l’acronimo di Acrilonitrile Butadiene Stirene. Questo materiale è stato ideato per la prima volta durante il ventesimo secolo e corrisponde ad un particolare tipo di plastica versatile che si presta bene alle stampe 3D.
Si tratta del materiale più diffuso in campo produttivo e manifatturiero che consiste in una termoplastica opaca e solida, colabile e facilmente malleabile. Tra le sue caratteristiche annoveriamo l’idrorepellenza, la repellenza a sporco, la resistenza a grassi e oli e la resistenza agli sbalzi di temperatura.
Di conseguenza risulta essere un materiale più che vantaggioso che ha costi di produzioni bassi e infinite applicazioni, da quelle ottiche a quelle alimentari. Come tanti altri materiali termoplastici l’ABS può essere riciclato, ovvero fuso, raffreddato e poi nuovamente riscaldato. Questo processo non altera la composizione chimica perché è un tipo di plastica che non brucia ma che si scioglie e si trasforma. Al raffreddamento, infatti, torna perfettamente allo stato solido.
Le cariche elettrostatiche e l’ABS
Visto che si tratta di un materiale così versatile viene impiegato in industria in vari modi, ovvero per stampaggio a iniezione, per vacuum forming, per metallizzazione su lastre stampate e per estrusione. Tutti questi processi industriali sono quelli in cui si verifica comunemente il fenomeno degli accumuli di carica elettrostatica.
L’ABS, infatti, è un materiale neutro in condizioni di normalità e, quindi, possiede lo stesso numero di cariche positive e negative. Quando viene lavorato ad alta velocità, invece, questo equilibrio si rompe causando uno squilibrio e un conseguente accumulo di cariche. Le cariche elettrostatiche accumulate causano sollevamenti di materiali plastici, inceppamenti nei macchinari e surriscaldamento delle componenti. Inoltre danneggiano i lotti produttivi e comportano sprechi di materie prime considerevoli.
In altre parole causano danni agli impianti industriali oltre a mettere a rischio la salute degli operatori che possono prendere la scossa o trovarsi nel mezzo di incendi ed esplosioni. Per evitare questo ostacolo l’unica soluzione è quella di rivolgersi ad un’azienda specializzata in barre antistatiche e soluzioni di dissipazione degli accumuli di carica elettrostatica.
Gli esperti faranno un rapido sopralluogo e rileveranno le zone in cui è necessario agire proponendo soluzioni risolutive di efficacia comprovata che preserveranno l’incolumità degli operatori e le prestazioni della produzione.