Cistite: come curarla senza antibiotico
La cistite è una malattia fastidiosa che può diventare invalidante e purtroppo ha una tendenza a cronicizzarsi. La terapia di solito prescritta dal medico è una cura a base di antibiotici, ma non sono pochi a voler evitare questa strada: gli antibiotici spesso lasciano spossati e, in caso di recidiva, possono diventare sempre meno efficaci.
Fortunatamente la cistite è una di quelle infezioni che possono essere trattate con un certo successo senza antibiotici. Detto questo non bisogna considerare i seguenti consigli come l’equivalente di un consulto: il medico è sempre la prima linea verso le malattie. Detto ciò, è possibile provare con il fai da te finché i sintomi lo consentono ma se non si migliora in un paio di settimane, o se i sintomi peggiorano, va assolutamente chiamato il proprio medico di base per sottoporsi agli antibiotici.
Sintomi della cistite
Per prima cosa dobbiamo assicurarci di avere la cistite, e non qualche altra infezione o infiammazione simile che potrebbe trarci in inganno. Cistite è un termine generico che indica una infiammazione della vescica e non tutte sono di causa infettiva (causate da batteri, di solito E. coli). Sia uomini che donne possono avere la cistite, anche se è vero che è più comune nelle donne. I sintomi della cistite sono:
- Dolore soprapubico: di solito attorno al basso ventre, sotto l’ombelico.
- Pollachiuria: aumento del numero delle volte in cui si sente la necessità di urinare.
- Disuria: difficoltà durante la minzione. Possono essere di vario tipo, dal fatto che è semplicemente più lenta del solito al dovere sforzarsi per urinare, o al percepire i muscoli del pavimento pelvico come contratti.
- Tenesmo vescicale: è uno spasmo doloroso, come una pugnalata alla vescica, che appare dal nulla ed è seguito dal bisogno di urinare.
- Bruciore o dolore durante la minzione. Capita anche che si sentano dei brividi, e sensazione di freddo.
- Urine torbide o maleodoranti. Può anche capitare che ci sia ematuria o piuria, termini medici per indicare il sangue e il pus nelle urine.
Di solito, anche in caso di infezione, la cistite non dà febbre. Se la temperatura inizia a salire è necessario andare dal medico: è possibile che l’infezione stia espandendosi alle vie urinarie e gli antibiotici sono necessari. Non sempre si hanno tutti questi sintomi, ma se ce ne sono alcuni è possibile che si tratti di cistite.
Trattamento senza antibiotici
Se la cistite è agli inizi può essere sufficiente bere molto: bere almeno due litri d’acqua al giorno aiuta moltissimo con questa malattia: diluisce i batteri, se presenti, nella vescica e aiuta a espellerli più rapidamente. Può essere una pillola amara da ingoiare, soprattutto nel caso in cui la minzione sia dolorosa, ma è una parte necessaria del trattamento.
Oltre alla semplice acqua ci sono altri rimedi che si possono utilizzare:
- Mirtillo rosso (cranberry):questa bacca è ricca di Proantocianidine di tipo A, sostanze che favoriscono l’eliminazione di ceppi patogeni ed è particolarmente efficace contro l’E. Coli, che come abbiamo visto è il principale agente scatenante della cistite. Si trovano molti validi prodotti commercializzati apposta contro la cistite.
- D-mannosio: si tratta di uno zucchero semplice. Il suo valore come alleato contro la cistite è dato dal fatto che è parte integrante della mucosa vescicale, in particolar modo la sua presenza fa sì che i batteri non riescano ad "attaccarsi" alla parete della vescica stessa. Così facendo possono essere eliminati più facilmente durante la normale minzione. Si trova sotto forma di integratori appositi per la cistite come il mirtillo rosso.
- Bicarbonato di sodio: i batteri che portano alla cistite sono acidofili e preferiscono ambienti acidi. Diminuire l’acidità delle urine è un buon passo per rendere l’ambiente meno accogliente per i batteri stessi, diminuendo i tempi dell’infezione.
Questi trattamenti sono anche utili in caso si abbia una tendenza alla cistite: sono atossici se presi nelle quantità consigliate e diminuiscono molto le recidive.
Quando rivolgersi al medico
Se nonostante tutti i nostri accorgimenti non ci fossero miglioramenti e anzi la situazione continuasse a peggiorare o se la temperatura aumentasse fino alla febbre (oltre i 37,5°) occorre accettare la necessità di un consulto medico e, eventualmente, di antibiotici.